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Spesso ci capita di dover lavorare in gruppo, di impegnarci in un gioco di squadra o lavorare assieme ad altri professionisti per raggiungere un unico obiettivo. Ma quali sono i segreti per creare un buon team? La risposta non è così scontata. Avevamo già trattato l’argomento in una nota introduttiva (Se non l’hai ancora letta, la trovi qui)! Ora siamo pronti per andare nello specifico e cominciare a creare il nostro gruppo di lavoro PROpositivo!

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Immagina il gruppo di lavoro come un corpo vivente…

È come se fosse un essere che possiede una vita propria: respira, pensa, agisce, cresce e poi, infine, muore (come? Beh, questo dipende dallo stile di vita che ha mantenuto nel corso del tempo). Quando dei professionisti decidono di collaborare assieme è come se il lavoro di tutti si intersecasse in un progetto più grande ed ambizioso: ognuno mette qualcosa di proprio ed il progetto si trasforma, anche in maniera positivamente inaspettata.

Per questo il gruppo ha una vita propria. Come ogni corpo è composto da tanti organi che hanno tanti ruoli differenti, particolari e specifici: ogni organo ha delle qualità che solo lui possiede e dei punti deboli a cui deve fare più attenzione.

Una buona base per un team parte da una visione generale!

È fondamentale che le costole sappiano che cuore e polmoni hanno più bisogno di protezione che i muscoli delle gambe; il cervello deve capire da dove arrivino gli impulsi dei nervi, lo stomaco deve conoscere il funzionamento di bile e fegato e così via. Insomma, quando si crea un gruppo occorre conoscerne i componenti.

Quindi è necessario presentarsi! Ma occorre farlo in modo pratico ed efficace? …Suggerimenti? Nella mia esperienza sul campo ho raccolto una serie di “buone pratiche” che mi hanno sempre aiutato; per questo le condivido volentieri! 🙂 Quindi …

3 Consigli utili per presentarsi in un team di lavoro!

  • 1. Pertinenti, professionali, unici: siamo a lavoro e quello che ricopriamo è un ruolo, come è un ruolo essere un marito, una moglie o un figlio. Alcuni ruoli li decidiamo, altri sono naturalmente assegnati. Ma questo ruolo, tendenzialmente, lo abbiamo scelto: è il nostro lavoro, quindi alleniamoci a presentarci in modo professionale. Ripuliamo il lessico, adattiamolo al contesto lavorativo e sintonizziamoci. L’abito fa spesso il monaco e i primi giudizi sono anche i più difficili da scardinare; con il tempo poi il gruppo acquisirà un modello comunicativo proprio. Infine, non dimenticare mai chi sei: ognuno indossa la sua divisa in modo differente, essere composti non significa essere dei robot. Non escludere la tua personalità dalla professione che eserciti: piuttosto esercitati ad utilizzarla come risorsa!

    [La prima impressione è quella che conta? Ho scritto un articolo in merito che potrebbe interessarti!]
  • 2. Qualità e difetti: non nascondiamolo, tutti abbiamo pregi e difetti professionali. Non siamo perfetti, ma ciò non significa che non possiamo essere i migliori: ognuno di noi ha qualità particolari e specifiche che contribuiscono ad arricchire il gruppo come nessun altro potrebbe fare!Quando ci presentiamo siamo sinceri: se una cosa la sappiamo fare, diciamolo apertamente – senza pensare di ostentare; se invece abbiamo qualche difficoltà dichiariamolo – è sempre meglio essere fin da subito sinceri, piuttosto che doverci giustificare a seguito di un guaio! Ricordiamoci sempre che spesso non è cosa si dice che suscita reazioni positive o negative, ma come lo si dice!

  • 3. Curiosi e propositivi: quando si comincia a creare un team non siamo noi al centro dell’attenzione, neppure gli altri lo sono: il gruppo di lavoro stesso è il punto su cui focalizzarsi! Se vogliamo crescere e sviluppare il team in maniera serena è nostro interesse scoprire chi siano i compagni di lavoro! Impratichiamoci all’ascolto: cerchiamo di capire dove posizionarci al meglio e come contribuire per creare armonia all’interno della squadra. Infine, fai di te una persona propositiva e sempre pronta a metterti in gioco! Una difficoltà può tramutarsi in un grande opportunità di crescita!

🙂 Cosa ne pensi? Hai qualche dubbio, domanda, curiosità?
Vuoi condividere la tua storia? Aspetto i tuoi commenti!

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A presto,
Giuseppe M.