Qualche giorno fa, in studio, Chiara mi ha esposto un suo problema sul lavoro.
L’argomento? Attriti sul posto di lavoro. In questi giorni però (forse è proprio il periodo!) non è la sola ad avermi raccontato una storia simile: anche Luca e Giovanni mi hanno parlato di alcuni battibecchi avuti con un collega di lavoro.
➡ Il rapporto con i colleghi non è sempre facile. A volte ci si sente davvero dei grandi equilibristi che camminano sopra un filo a centinaia di metri dal suolo! Così ho deciso di scrivere un piccolo articolo, che può dare a Chiara, a Luca, a Giovanni e magari anche a te qualche spunto per cominciare a migliorare il rapporto a lavoro!
Lo accetti un consiglio per trasformare le parole in fatti?
Ti piacerebbe migliorare davvero i rapporti con il tuo collega lavoro? Ti suggerisco di leggere anche il mio articolo su “Come trasformarne i contenuti che ti interessano in benessere pratico.”
Il racconto di Chiara
Come ti dicevo, qualche giorno fa Chiara mi espone il suo problema:
«Il lavoro mi piace molto e ho notevolmente velocizzato i miei tempi (cosa che mi mandava in ansia). Ho un conflitto in corso con un collega: continua a screditarmi. Mi trova da dire in tutto, o meglio, lo fa con la nostra referente. Per fortuna quest’ultima ha un’ottima idea sul mio conto, per cui mi invita a non dare peso al collega. Mi invita a lavorare con serenità e professionalità, come so fare. Io, però, comincio ad averne le tasche piene. Hai qualche buon consiglio da darmi?»
Trovi qualche somiglianza con quello che ti accade? Anche tu, come Chiara, hai difficoltà a rapportarti con il collega di lavoro? Ebbene, qui di seguito ti do 3 consigli per tentare di migliorare il clima lavorativo!
3 consigli per migliorare il clima tra colleghi
- Esercitati a coltivare ciò che c’è di buono! Capita spesso che, a fronte di uno stress eccessivo, si veda tutto nero. Dispetti, antipatie ed offese viziano l’aria del posto di lavoro e non ci aiutano a cogliere anche i piccoli segnali positivi. Essere indisposti è come un filtro sulla realtà: qualsiasi azione verrà riletta a fronte di un malumore generale. Impegniamoci invece a cogliere quei piccoli segnali che (secondo noi) possono essere positivi. Prestiamo attenzione alle gentilezze e a quei gesti che – anche se non rivolti a noi direttamente – migliorano l’ambiente. Quando notiamo un segnale di questo tipo facciamoci coraggio e (velatamente) complimentiamoci. Facciamo capire che quel comportamento ha il nostro “Ok!”. Come? Offriamo magari un caffè, aiutiamo il nostro collega in qualche sua mansione, facciamo un bel sorriso… Primo consiglio? Quando il nostro collega fa qualcosa di buono, non lasciamo correre, ma supportiamo questo suo bel modo di fare!
- Non diventare benzina per il fuoco! Oggi proprio non va, il collega non sembra volerne sapere di essere anche solo un poco accomodante. È sgarbato, scortese e sembra che stia covando qualche tiro mancino! Cosa fare in questi casi? Raccogliere tutta la nostra pazienza e non rispondere alle offese. Quando il fuoco s’accende, non tramutiamoci in benzina: se non troverà attorno a sé combustibile sarà costretto a spegnersi. Ricorda, ogni qualvolta una persona sceglie di comportarsi in una determinata maniera è perchè il mondo attorno le risponde e le da modo di pensare che quel comportamento avrà qualche risultato!
Ultimo consiglio: impara a leggere tra le righe
Prima dell’ultimo consiglio, ti riporto l’ultimo pensiero che Chiara ha condiviso con me:
«Questa situazione mi sta davvero facendo vivere male e, anche se so che sbaglio io a dar così valore a questo, non riesco a gestirla…»
Ebbene, ciò che mi sono sentito di risponderle è quanto segue. Spesso dobbiamo aumentare il campo della nostra lente d’ingrandimento: aprire lo spazio a un orizzonte più ampio. Cerchiamo di capire, ad esempio, se questo nostro collega ha determinati modi di fare con noi oppure con tutti. Il suo è un atteggiamento scontroso verso di te, o verso il mondo intero? Questo può aiutarti a scrollare un po’ di stress dalle spalle: insomma, se questa persona si comporta così con tutti… le nostre responsabilità si riducono molto, no?
Termino ricordando che, qualora la situazione diventasse personalmente difficile da gestire, è sempre bene rivolgersi a un professionista della salute mentale (psicologo, psicoterapeuta, psichiatra…) e chiedere con coraggio aiuto!
A presto,
Giuseppe Marino