Oggi inauguro assieme a voi PsicoFaber – il mio blog di psicologia…

È passato ormai qualche anno da quando, con la “Favola della volpe e dell’uva” ho inaugurato il mio blog di psicologia. Avevo scelto di varare il sito con una formula speciale! Ad oggi posso dire che quella favola mi ha portato molta fortuna: ho persino scritto un libro di psicologia sulle favole! E tu la conosci? Sai quali significati importanti racchiude tra le sue righe? Ti racconto quelli che ho trovato io!

La favola della volpe e dell’uva!

Una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che pendevano da una vite tentò di afferrarli, ma non ne fu in grado. Allora, allontanandosi disse: «Sono acerbi!»

Così, anche tra gli uomini, c’è chi, non riuscendo a superare le proprie difficoltà, accusa le circostanze

 

 

1. Una struttura speciale!

La struttura della favola è il top della divulgazione! Una storia completa, veloce e diretta. La favola non ha età né tempi storici: funzionava allora, è efficace oggi e probabilmente sopravviverà domani. La leggono i grandi con una chiave più introspettiva, la ascoltano i piccini giocherellando con i personaggi protagonisti. La favola parla attraverso personaggi fantastici, ma di fatti quotidiani: parte dal reale, si tramuta in racconto, per ritornare nuovamente alla vita di tutti i giorni. Così avevo immaginato essere anche il blog: aperto a tutti, chiaro, ma con un tono significativo e realistico. Tra i molti progetti formativi, ho anche creato un album di post/favole sulla mia pagina Facebook: se ti va, dacci un’occhiata!

2. Una morale importante!

La morale della volpe e l’uva è un cardine della psicologia. Ci dice che troppo spesso non ci mettiamo in gioco, oppure semplicemente non lo facciamo nel modo giusto! Tante volte affidiamo agli altri il compito di decidere per noi e rimandiamo gli impegni o le riflessioni fastidiose. La psicologia ci sprona a fare un’esperienza autentica della nostra vita. Ci chiede di comprendere a fondo la nostra storia, ci raccomanda di perseguire i nostri obiettivi e cogliere la nostra vera identità. Perché questo accada, occorre un accurato lavoro su noi stessi;

3. L'importanza della formazione

Se la volpe avesse saputo usare una scala? Se fosse stata capace di arrampicarsi? E se, invece, avesse utilizzato le sue capacità persuasive per convincere qualche altro animale a recuperare il bottino? Ebbene, la favola ci ricorda quanto sia importante la formazione. Le favole hanno aiutato generazioni e generazioni di uomini a prendere confidenza con il mondo e con se stessi. Personalmente, ritengo la formazione un perno essenziale per indirizzare in modo efficace l’ago della nostra bussola. Intuizione, dinamismo, creatività: la formazione dev’essere estremamente stimolante!

4. L'altro e la relazione: una parte fondamentale di noi

“Faber est quisque fortunae suae”, ovvero ognuno è artefice del proprio destino, non è un inno all’egoismo o all’autodeterminazione senza fare i conti con il prossimo. Se così fosse, Esopo avrebbe evitato di raccomandare agli altri ciò che poteva essere sfruttato esclusivamente nel proprio interesse, non credi? La morale invece è più fine: ti aiuta ad entrare in relazione in modo significativo, con responsabilità – ti mette davanti all’evidenza che esiste sempre qualcuno attorno, qualche relazione significativa, qualche grappolo d’uva importante. Sta a noi scegliere come gestire coloro che ci stanno accanto: con indifferenza, con arroganza, oppure con una sana colleganza e desiderio di scoperta. Lo studio della psicologia è anche questo: imparare a relazionarsi con sé stessi e con gli altri in modo vivace, autentico, responsabile e sereno! Non è bellissimo?

A presto,
Giuseppe Marino