Psicologo e web! In che modo l’impatto delle tecnologie digitali sta cambiando la professione dello psicologo? Il titolo dell’articolo si rifà alle linee guida recentemente redatte dalla Commissione “Atti Tipici, Osservatorio e Tutela della Professione” del Consiglio Nazionale degli Psicologi. In ben 86 pagine estremamente accurate e ricche di bibliografia, la Commissione Atti Tipici chiarisce la posizione attuale dello psicologo nell’universo delle nuove tecnologie 🌎📲.Il documento si chiama “Digitalizzazione della professione e dell’intervento psicologico mediato dal web”.
Per incuriosire e facilitarne la lettura, questo articolo è una sintesi del documento, capitolo per capitolo.
Esclusività dello psicologo: quali sono gli atti tipici della professione?
La Commissione ha dato una definizione di quelli che sono gli Atti Tipici per lo psicologo, ovvero tutte quelle prestazioni su cui lo psicologo ha l’esclusiva. Ci si rifà alla Legge 56/89 (sostenuta dalla Legge n.4 del 14/01/2013) e al riconoscimento delle prestazioni psicologiche entro il corollario delle prestazioni sanitarie, che per definizione sono tutte esclusive!
📝 Dall’articolo 1 della Legge 56/89 si evince che le prestazioni che caratterizzano l’intervento psicologico sono le attività e le funzioni connesse alla:
- Prevenzione;
- Diagnosi;
- Abilitazione;
- Riabilitazione;
- Sostegno;
- Sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.
📝 L’articolo 3, sempre della Legge 56/89, sancisce l’esercizio dell’attività terapeutica, quale atto tipico dello psicologo e del medico specialista.
La Commissione Atti Tipici sottolinea inoltre che una caratteristica fondamentale dello psicologo sia quella di saper interpretare i contesti sui quali interviene, evitando così “una brutale esecuzione tecnica, scotomizzata da obiettivi e scopi”. La formazione dello psicologo gli consente di analizzare in maniera accurata e competente il rapporto tra committenza, contesto e identità professionale.
La premessa su cosa fa lo psicologo e come sa farlo è il trampolino di lancio
Nuove tecnologie: qual è l’impegno online dello psicologo?
“Le nuove tecnologie a nostro avviso, costituiscono una direttrice di sviluppo e contestualmente sono il luogo entro il quale si sta giocando una partita importante: il confronto generazionale”
Così, la Commissione Atti Tipici apre il tema riflettendo sull’incremento dei professionisti che utilizzano il web e sulla crescente domanda da parte dell’utenza. Mette altresì in guardia sulla ⚠ nascita esponenziale di Compagnie ed Aziende ⚠. Queste ultime intravedono nel settore psicologico delle fette di mercato su cui investire, ma spesso svendono, svalutano o si adoperano senza alcuna competenza psicologica di base.
La comunicazione a distanza è una nuova forma di contesto: è un campo unico ed una risorsa importante. Al suo interno, l’accurata capacità di analisi dello psicologo, la sua preparazione e il suo impegno professionale possono fare molto. ➡ Inoltre, questo nuovo scenario non solo può essere utilizzato con competenza dallo psicologi, ma lo stesso può anche beneficiarne.
Qual è quindi lo scopo del documento? 📌 Individuare le specifiche azioni (politiche di comunicazione, di sensibilizzane, di certificazione) strategiche allo sviluppo e alla promozione della professione e di sensibilizzazione e tutela dell’utenza!
L’accesso all’informazione
Google e lo stargate degli psicologi:
“Le nuove tecnologie digitali hanno modificato l’accesso alla conoscenza e alla ricerca di informazioni e stravolto il modo di informarsi riguardo la propria salute, il proprio benessere e alle modalità di ricerca e rapporto delle figure professionali in grado di rispondere a tali domande.”
Le tecnologie – afferma la Commissione degli Atti Tipici – stravolgono le nostre abitudini e contemporaneamente forniscono nuove chiavi di lettura per interagire e interpretare la realtà. Le nuove tecnologie hanno modificato la nostra vita sociale.
In parallelo, sono cambiati i sistemi di comunicazione ☎📲. Da un modello definito verticale, per cui l’informazione era mittente➡destinatario (es. radio o televisione), si è passati a un sistema dinamico e interattivo. L’utente cerca, indaga, si sposta attivamente tra le fonti digitali; si interessa e costruisce le sue informazioni su misura. È a stretto contatto con i garanti dell’informazione. Spesso li commenta, li critica e li giudica – non sempre in maniera costruttiva! 🤣
Tutto questo grazie alla digitalizzazione: ovvero l’informatizzazione delle informazioni. Con le nuove tecnologie è possibile veicolare l’informazione dematerializzandola (non più solo libri o giornali, ma anche blog e post su facebook) e trasferendola in tutto il mondo alla velocità della luce.
Psicologia sul web: qual è il cuore dell’informazione? ❤
Oggi è Google, il motore di ricerca per eccellenza. È Google che ha monopolizzato l’informazione sul web.
“Google intercetta costantemente i nostri bisogni nel momento in cui digitiamo qualcosa sul motore di ricerca. Questa capacità ha trasformato Google nella fonte per eccellenza dell’informazione.”
Google è quindi il punto di partenza! Il riferimento per circa il 90% dei fruitori di internet. La cosa importante è che Google, non solo ha monopolizzato l’informazione, ma vanta anche una gerarchia di criteri di visibilità dell’informazione. In pratica, prima di elencare i risultati di una nostra ricerca, valuta quali siano i migliori per metterli in pole position! Ma come sceglie le pagine da proporre? Beh, ovviamente sono strategie di marketing 💰 e nel marketing non sempre il prodotto vincente è sinonimo anche di una qualità superiore 😟. Conoscerle, però, fa parte del gioco!
Viene da sè che uno psicologo sapientemente formato anche in questo campo, che conosca gli strumenti informatici e le strategie di mercato, può utilizzare al meglio il web! Visibilità o reputazione? Si domanda il Comitato di Atti Tipici… beh, un professionista con un ottimo curriculum, ma a digiuno sul mondo online risulta… quasi invisibile.
La mediazione digitale nell’intervento psicologico
“Le nuove tecnologie digitali di comunicazione svolgono una funzione di ausilio all’intervento psicologico e hanno modificato alcuni assunti alla base della relazione psicologo-cliente.”
Il web è una particolare piattaforma di comunicazione che può svolgere le funzioni sia di pretesto, che di contesto. Pretesto, inteso come l’escamotage che consente all’utente di raggiungere e contattare il professionista, e viceversa. Contesto, quando internet diventa l’ausilio su cui appoggiarsi per svolgere la professione. È questo il caso dell’intervento psicologico online o mediato dalle tecnologie a distanza.
Gli strumenti che caratterizzano l’intervento psicologico online sono:
- Mail/Chat
- Audio
- Video
L’intervento psicologico online porta con sé grandi vantaggi!
I suoi lati positivi sono certamente l’interconnessione e la possibilità di relazione tra sempre più persone. Tramite la rete, la promozione della professione, la diffusione del benessere psicologico e la possibilità di alcuni interventi è più rapida e semplice. In Italia, si nota un costante incremento della domanda ed altresì dell’offerta di prestazioni psicologiche online. Tali prestazioni possono essere svolte completamente sul web, oppure utilizzandolo come supporto all’intervento psicologico tradizionale. Infine, le tecnologie digitali si prestano molto bene ad essere nuove ed interessanti piattaforme di ricerca.
Tecnologie sostitutive e regolamentazione delle App Psicologiche
“Alcune tecnologie stanno svolgendo anche una funzione sostitutiva dello psicologo. Entro quest’area il mondo della professione psicologica può svolgere un ruolo di primo piano.”
Ingegneria genetica, nanotecnologie, neuroscienze e intelligenza artificiale sono solo alcuni dei nuovi campi di studi e sperimentazione che negli ultimi anni hanno sviluppato traguardi decisamente rilevanti! Alcune innovazioni di queste discipline non solo hanno sostenuto il lavoro dell’uomo, ma per alcune attività si sono rivelate anche dei validi sostituti 😮. Basti pensare alla guida automatica dei veicoli, alla visione artificiale o al riconoscimento delle espressioni facciali e delle emozioni per comprendere quanto queste tecnologie abbiano automatizzato capacità che fino a poco tempo fa erano monopolio dell’essere umano.
“Non si utilizza più la conoscenza umana per trasferirla direttamente nella macchina, ma si cerca di fare in modo che la conoscenza stessa sia una proprietà appresa autonomamente dalla macchina.”
Il web sostituirà lo psicologo?
Nel campo psicologico, le nuove tecnologie stanno investendo molto nell’assessment automatico: ovvero nello sviluppo di sistemi in grado di offrire automaticamente un profilo psicologico 👥🔍 . Un altro settore rilevante è quello legato alla prevenzione, che eroga servizi autoguidati: ad esempio training per smettere di fumare🚬🚫 . Parallelamente abbiamo le attività di counseling online. I coach e i counselor, nonostante abbiano una formazione differente e non squisitamente psicologica, sostituiscono spesso lo psicologo. Ciò accade soprattutto per lo stigma che ancora grava su questa professione. Ma anche i counselor e i coach non hanno vita facile! Le nuove tecnologie digitali, infatti, stanno proponendo anche servizi di counseling automatizzati.
Un’altra tipologia di servizi sono quelli basati sulla realtà virtuale. Essa sostituisce o aumenta l’esperienza del cliente. Esistono già protocolli di realtà virtuale per numerose patologie: disturbi di ansia, disturbi fobici, PSTD, disturbi alimentari…
E infine, un discorso a sé sono le “App”: stanno letteralmente spopolando!! Oggi sono numerosissime le applicazioni che consentono un supporto psicologico non supervisionato. La domanda per applicazioni di sostegno psicologico o dirette alla promozione e alla cura della salute è in aumento! L’accessibilità a questi servizi, d’altronde, favorisce la loro diffusione. Ma se la fruibilità dello strumento è una qualità del prodotto, spesso vi è il rischio che l’utenza confonda un gioco per un sistema valido, o viceversa. Difatti, attualmente, non esistono codici etici o linee guida che regolamentino questo mercato. In tal senso, allora, la presenza e la professionalità dello psicologo nella progettazione di questi ausili può fare molto 🤓😉.
“È quindi prioritario e fondamentale un lavoro di identificazione, riconoscimento, valutazione e approvazione delle App prodotte e della loro validità ed efficacia, ciò sia nell’ottica di tutelare l’utente ignaro sia nella direzione di promuovere un’immagine competente del professionista e della nostra professione.”
Culture d’uso dei dispositivi digitali e dei social
“Alcune tecnologie, in particolare i social-network, possono presentare dei potenziali rischi per le persone se utilizzati in modo improprio. La consapevolezza dei mezzi utilizzati e del potere amplificante che possiedono sono le premesse necessarie ad un uso corretto e consapevole del quale gli psicologi dovranno sempre più farsi carico con una veste e funzione psicologico-educativa.”
La normativa di riferimento per gli psicologi ai dispositivi digitali e ai social, afferma la Commissione degli Atti Tipici, è vetusta e non risponde completamente allo sviluppo di queste nuove tecnologie. Proprio per tal motivo, la Commissione degli Atti Tipici ha proposto questo nuovo documento. Lo ha redatto comparando le linee guida già presenti a livello mondiale. Queste nuove linee guida sono ancora un work in progress. Contano 11 articoli confermati 📃✅e 123 provvisori, ma già si ha chiaro quali saranno i principali domini etici su cui impegnarsi:
- Adeguatezza dell’e-mental health
- Competenza
- Considerazioni legali
- Riservatezza
- Consenso
- Confini professionali
- Gestione del disagio e intervento per le crisi
A presto,
Giuseppe M.