Favole e social network possono collaborare? Ha ancora senso, nel nuovo millennio, parlare di racconti scritti 2500 anni fa? E se sì, quale valore possono dare alla nostra vita? In questo articolo ti racconto la mia esperienza con le favole di Esopo e del potenziale enorme che ho scoperto condividendone i pensieri su internet, nel web, e nella vita di tutti i giorni; Inoltre, trovi i rimandi per scoprire i progetti che ho dedicato appunto a questi meravigliosi tesori antichi!
L’uomo post-moderno vive in una società liquida, sosteneva il grande sociologo e filosofo Bauman.
Siamo tutti di fretta, ognuno di corsa. Ci accomuna una frenesia perpetua. Siamo sempre in movimento, come tantissime piccole biglie che sfrecciano in un gigantesco flipper di gruppo!
In questo scenario così dinamico e incalzante sembra quasi impossibile riuscire a distinguersi; nel senso di definirsi. Darsi una forma. Capire chi siamo: cogliere il nostro tempo e riconoscerlo.
⏰ Non c’è tempo! Non c’è tempo!
Più che un dato effettivo, “Non c’è tempo” è diventato l’intercalare di questo secolo. Se analizziamo il nostro contesto, effettivamente siamo sempre dentro un vortice di novità ed informazioni. Ogni giorno, ad ogni ora, in ogni minuto veniamo bombardati da migliaia di notizie. E poi manca il posto fisso, il concetto di famiglia si trasforma e lo scenario globale si mescola e si amalgama. Insomma, in un mondo dove occorre sempre stare sul pezzo, quando il pezzo non rimane mai fisso, diventa davvero complicato riuscire a trovare il tempo per chiedersi: “Ma io, chi sono?”.
Come fare per fermare il tempo?
Senza ricorrere a metodi drastici, ho pensato che la favola possa essere un valido strumento per cominciare ad analizzare il mondo che ci appartiene. Un piccolo escamotage quotidiano per abituarsi a riflettere. Perché la favola? Perché le favole sono rapide, veloci, ⚡ fulminee: lasciano il segno, ma scompaiono subito. La favola riduce il mondo, limita lo spazio, estremizza le condizioni. È un modello che funziona molto in questo clima veloce. La favola è quasi come un post : diretto ed efficace. La leggi e subito scivola nell’infinita liquidità di facebook.
Ma a differenza dei post, in qualche maniera, la favola rimane. Il post ha un’emivita breve; dura al massimo un paio di giorni e la sua efficacia svanisce presto. La favola invece ha una qualità superiore: il suo spazio temporale è dilatato quasi all’infinito perché come un sarto può adeguarsi e vestire qualunque periodo storico. Dal minuto, al giorno, alla settimana, fino agli anni, ai secoli e così via … ⏰
Per questo motivo, ho pensato di valorizzare le favole con due progetti:
A presto,
Giuseppe Marino