In occasione dell’8 Marzo sono stato invitato dal Comune di Stradella a parlare del delicato tema degli stereotipi e dei pregiudizi legati all’universo femminile. L’ho fatto con molto piacere. Stradella è la mia città natale e qui ho il mio studio privato di psicologia, dove ricevo chi sta vivendo un momento di difficoltà.
La serata è stata davvero speciale: il dibattito costruttivo e ogni intervento ha arricchito l’incontro di un particolare ed interessante punto di vista. Etichettare qualcuno utilizzando i “luoghi comuni” è (spesso a malincuore) una caratteristica molto presente nella nostra società.
Ma come nascono i pregiudizi? Cosa innesca il preconcetto? Te lo racconto nell’articolo che segue!
«Sei una donna, quindi…»
Sei una donna, quindi:
- Ti piacciono le scarpe;
- Sei più sensibile;
- Se mi dici che non hai nulla, certamente hai qualcosa che non va!
- Quando ti arrabbi strilli come una matta!
- Sai come convincere un uomo!
- Se devi essere puntuale, farai di tutto per non esserlo!
- Sei come tutte le altre: facile e poco seria..
- Hai sempre la risposta a tutto!
Questi sono solo alcuni dei tantissimi esempi di pregiudizi che si hanno nei confronti del genere femminile. La prima riflessione che voglio fare con te è questa: avere dei pregiudizi non è sempre un male. Alcuni pensieri veloci, difatti, possono facilitarci la vita, possono aiutarci a risolvere velocemente dubbi e problemi. Insomma, non sempre affidarsi a uno stereotipo è un danno: per esempio, se vediamo del fumo nero uscire da una porta possiamo ipotizzare velocemente che vi sia un incendio in corso (puoi trovare qui un articolo per approfondire l’argomento). Accade, però, e questa è l’altra faccia della medaglia, che alcuni luoghi comuni possano invece essere un ostacolo, un impedimento e a volte persino un pericolo! Ad esempio, ricordo qualche tempo fa di aver aiutato nel mio piccolo una ricerca dell’Università di Pavia che trattava il tema della discriminazione femminile sui posti di lavoro.
Occorre quindi capire da cosa nasca un pregiudizio, per controllare meglio la sua natura e distinguere bene quelli utili da quelli dannosi.
Come posso ricavare il massimo risultato da ciò che leggerò?
Ti piacerebbe creare un effetto farfalla, per cui da una semplice lettura puoi dar vita ad un’autentica rivoluzione? Ti consiglio allora di leggere anche questo breve articolo su Come trasformarne i contenuti che ti interessano in benessere pratico.
Esistono almeno 4 tipi di pregiudizi!
Esistono almeno 4 tipi di pregiudizi:
- Statistici: sono quei luoghi comuni basati su quanto si ripete effettivamente una determinata azione nel tempo. Ti faccio un esempio: i dati confermano che le donne comprano il doppio delle scarpe rispetto agli uomini. Il fenomeno quindi è abbastanza frequente e lascia pensare che se sei una donna tu possa avere una certa affinità con il mondo delle calzature. Ecco che allora nasce il pregiudizio statistico: “A tutte le donne piacciono le scarpe!”
- Emotivi: sono quel genere di pregiudizi che non hanno una vera indagine a loro sostegno, ma si basano sull’impatto che generano sulle emozioni. Quanti modi ha una donna di rispondere ad un momento d’ira? Beh, tantissimi: potrebbe chiudersi in sé stessa, piangere, sfogarsi, controllare il suo stato d’animo ecc. … Ma se tra le varie reazioni scegliesse di dare sfogo alla sua rabbia urlando, beh, certamente avrebbe sul pubblico un impatto emotivo molto forte! Quel comportamento ha una tale rilevanza emotiva, che non si può quasi fare a meno di generalizzarlo in un: “Quando le donne si arrabbiano strillano tutte come delle matte!”
- Simulati: sono i cliché del tipo “se…allora”. Quanti più eventi negativi possono essere ipotizzati per un determinato accadimento, tanto più questo sarà giudicato probabile. Se vogliamo, si avvicinano molto alla simulazione causata dall’ansia. Ad esempio, tante più variabili ci faranno pensare che una donna farà ritardo all’appuntamento, tanto più lo daremo per plausibile o scontato;
- Testardi: sono i più resistenti. Sono quei preconcetti che non hanno davvero un riscontro reale, ma che si fissano nella testa di qualcuno e non riesci a fargli cambiare idea. Tante volte nascono da esperienze personali, a volte sono barriere per difendersi. Ad esempio “Le donne sono tutte facili e poco serie” può nascondere una sconfitta affettiva da cui non si riesce ad uscirne. Sono comunque i più difficili da modificare, perchè la persona che gli elabora non vuole o ha difficoltà nel rivalutare la propria posizione!
Oltre i pregiudizi…
Oltre i pregiudizi c’è la musica della vita. C’è il mondo dell’identità, del particolare, dell’unico. Scavalcare i pregiudizi significa abbracciare il gusto della curiosità, il vibrato della ricerca, il piacere della scoperta. Perchè tra le donne, addentrandosi nell’universo femminile, c’è Silvia, Claudia e Beatrice; c’è Matilde, Camilla ed Irene. Oltre alle donne c’è ogni singola donna, che è scrigno di un tesoro speciale: la propria storia di vita.
Occorre, allora, solo scegliere … se accontentarsi dei “luoghi comuni” oppure navigare coraggiosamente verso isole decisamente più incantate.
A presto,
Giuseppe Marino