Oggi parliamo di memoria, di libri, di studio e di interrogazioni:
- Quante volte un argomento non ti è entrato in testa?
- Hai mai avuto difficoltà a memorizzare la lezione?
- Ti è mai capitato di voler di mollare tutto?
- Qualche volta hai avuto il timore di andare all’interrogazione a scuola o all’esame in Università?
- Ti è capitato mai, durante una prova, di confonderti o scordarti la lezione ripetuta tutto il giorno prima?
A volte la memoria fa proprio tira proprio dei brutti scherzi! Ma come è possibile memorizzare bene un concetto? Avevo già trattato l’argomento studio in un altro articolo (come superare gli esami: 7 consigli scientificamente validi).
Oggi sarò un po’ più specifico: ti darò un consiglio (anche questo scientificamente avvalorato) per ricordare meglio la lezione e gli appunti. Infine, ti suggerirò un piccolo esperimento da fare con gli amici… così, durante una pausa, puoi divertirti a vedere se il metodo che oggi ti spiego è davvero efficace! Iniziamo? Allora, prima di tutto, diamo una definizione di memoria.
Premessa: che cos’è la memoria? Conosciamo meglio questo strumento!
La memoria è un insieme di processi che consentono all’organismo di analizzare, immagazzinare, recuperare e rielaborare le diverse informazioni. Grazie alla memoria l’individuo è in grado di orientarsi nel tempo e di apprendere dall’esperienza e dunque di adattarsi all’ambiente in maniera sempre più precisa ed armonica. Sono tre i principali step del procedimento mnemonico:
1. FISSAZIONE: è il primo momento propedeutico alla formazione e dell’organizzazione delle tracce mnestiche. Qui i concetti si fissano nella nostra mente per poi essere recuperati!
2. RITENZIONE: è una fase estesa ad un periodo di tempo più o meno lungo, in cui il materiale viene conservato in modo latente;
3. RIEVOCAZIONE: consiste infine nel recupero delle informazioni. Può dar vita a delle condotte mnemoniche osservabili e consente dunque di vedere cosa il soggetto ha ricordato e con che qualità.
Ripetere ripetere ripetere?
Tante volte, qualche professoressa distratta o un compagno disattento ci consigliano di ripetere fino all’infinito la lezione. Ripetere è sicuramente un metodo per ancorare i fatti, ma non aiuta a mantenerli nel tempo. Inoltre, non tutte le materie o gli argomenti possono essere appresi ripetendo: una poesia si presta sicuramente di più a un processo simile, piuttosto che lo studio delle Campagna in Gallia di Giulio Cesare. Eppure, anche una poesia, se appresa solo attraverso una ripetizione pura, poco a poco verrà perduta.
Per memorizzare la lezione è meglio un principe, un PANE o una tigre? …
Hai difficoltà a studiare? Ti insegno un trucco. Prendi un tuo compagno o collega, anche un amico va bene. Ora, presentagli in sequenza le parole che seguono e la domanda in allegato. Fatti rispondere alla domanda con un “sì” o con un “no”. Poi prosegui con l’altra sequenza.
- Fagli leggere la parola: principe
Poi domandagli: La parola è in lettere minuscole? - Aspetta la risposta. Dopo, presentategli la parola: PANE
Domandagli: La parola fa rima con cane? - Aspetta la risposta. Infine, presentagli la parola: tigre
Poi domandagli: il nome è di un animale?
Questo esperimento è più o meno uguale a quello che Craik e Lockhart, nel 1972, somministrarono ai loro soggetti. Secondo i due psicologi, la durata delle tracce di informazioni contenute nella nostra memoria dipenderebbe dalla profondità con cui lo stimolo è stato elaborato in fase di codifica. Un’informazione nuova passerà facilmente alla memoria a lungo termine (ovvero sarà ricordata) se connessa con quelle informazioni già acquisite. Queste informazioni dovranno essere emotivamente significative, chiare e ordinate.
Come posso applicare l’esperimento allo studio?
Lo studio di Craik e Lockhart ha dimostrato come il mantenimento a lungo termine di una determinata informazione non è determinato dalla ripetizione della stessa, ma soprattutto dalle caratteristiche strutturali della codifica. Insomma, per memorizzare al meglio un concetto dobbiamo lavorare sul nostro approccio allo studio. Come? Beh, i due studiosi ipotizzarono tre livelli di elaborazione: strutturale, fonemico, semantico. Le tre domande dell’esperimento ripercorrono questi livelli di elaborazione.
- La parola è in lettere minuscole? (domanda orientata alla struttura dello stimolo)
- La parola fa rima con cane? (domanda orientata alla fonologia)
- È il nome di un animale? (domanda orientata alla categoria)
Quale dei tre livelli funziona di più?
Hai ancora il tuo amico/compagno/collega vicino? Dopo un’oretta domandagli quali parole gli avevi proposto durante il gioco. Con molta probabilità ricorderà facilmente la parola “tigre“, con un po’ più fatica “pane” e sforzandosi ancora di più “principe”. La stessa cosa avvenne anche per i partecipanti allo studio di Craik e Lockhart. Tra tutte le parole presentate, quelle a cui era ricollegato un significato (ad esempio, tigre) erano ricordate più di quelle elaborate fonologicamente e ancora di più di quelle elaborate solo strutturalmente.
Quindi, come possiamo utilizzare le tigri nel nostro studio?
La morale dell’esperimento di Craik e Lockhart è che per riuscire a memorizzare bene un concetto occorre dargli un significato importante all’interno della nostra mente. Fare dei collegamenti può aiutare molto a memorizzare (se riesci a trovare il modo di unire psicologia ed unicorni, credimi che non te lo scordi più!). Riuscire a capire bene il senso di ciò che stiamo leggendo può farci riflettere sul concetto. Questo ci aiuterà a colorare l’argomento di una tonalità emotiva diversa da quella della noia. Un altro modo per avvalorare il significato di una lezione è cercare di ricondurla a un nostro obiettivo. Come possiamo sfruttare ciò che stiamo studiando? Abbiamo un desiderio? Questo concetto, può in qualche modo aiutarmi a raggiungere i miei traguardi?
Se tutto questo poi non bastasse, ricorda di proporre l’esperimento a qualche tuo compagno: utilizza il metodo delle 48 ore! Così facendo, memorizzeremo questo articolo nel tempo: prova del fatto che ogni significato che la nostra mente elabora si riflette e si costruisce sulla nostra esperienza. E quindi, l’ultimo consiglio per memorizzare bene un concetto è questo: cerca sempre a tuo modo di trasportare ciò che studi fuori dai libri.
A presto,
Giuseppe M.