Ti capita mai di non riuscire a farti capire? Che tutte le persone attorno, nonostante tu cerchi di sforzarti, non riescano a cogliere davvero il significato delle tue parole? Beh, non preoccuparti. Capita a tutti.
Per esempio: l’altro giorno sono stato ad un ristorante che da poco si è rinnovato. Devo dire, mi sono trovato molto bene e – a confronto della gestione precedente – il locale ha acquistato molti punti. Tuttavia, quando mi sono trovato con alcuni amici e mi hanno domandato un parere, sembrava che le mie parole “Ragazzi, è davvero molto buono!” non contassero nulla. Nessuno voleva darmi retta. Ognuno era fermo al ricordo del vecchio locale. Poi ho capito: non stavo parlando come mangiavo!
Ho modificato il mio modo di comunicare e, dopo un altro paio di scambi, abbiamo deciso di prenotare assieme una cena! Cosa è accaduto? Di seguito ti svelo il trucco che ho usato!
Parla come mangi: preferisci l’arrosto al solo fumo!
Quando le persone non ci danno retta, spesso quello che facciamo è accanirci verso di loro. Puntiamo il dito verso la loro scarsa attenzione, giudichiamo il loro impegno o il loro livello di concentrazione. A volte, però, il trucco è cambiare il nostro modo di presentare la situazione.
Aggiungendo all’articolo, un ulteriore detto legato alla cucina: dobbiamo vendere il nostro arrosto, non del fumo! Perchè? Perchè tutti, noi compresi, ragioniamo molto meglio con… la pancia piena! 😅 Mi spiego meglio. Spesso, quando il nostro interlocutore ha difficoltà a capirci è perchè non stiamo parlando la sua stessa lingua. Il detto “parla come mangi” significa proprio questo: rendi ciò che dici il più chiaro possibile. Non limitarti ad un racconto sintetico, prova a descrivere meglio il tuo pensiero, nei particolari. Un consiglio? Aiutati con la domanda “perché?” …
Ti rendo il concetto ancora più chiaro riportandoti di seguito il mio discorso sul ristorante.
L’esempio del ristorante!
Per aiutarti a comprendere meglio, qui sotto trovi l’esempio del ristorante – cioè come, partendo da una frase poco chiara, sono passato a un discorso più oggettivo e facile da capire!
- “Ieri quella cena mi è particolarmente piaciuta … (perché?)
- .. confronto a prima ha migliorato molto le portate … (perché?)
- .. le ha rese decisamente più gustose, quasi buone come fatte in casa.. (perché?) ..
- .. ha scelto di utilizzare un menù fortemente tradizionale.. (perché?)..”
- .. il nuovo proprietario vuole valorizzare il territorio utilizzando degli ottimi prodotti tipici
- E così via…
Nell’esempio siamo passati da un sintesi, lo stupore (il piacere della cena) a scoprire una serie di particolari e di caratteristiche della nuova ottima gestione decisamente sempre più specifiche. In questo modo, la storia è meno interpretabile e più fedele alla realtà – difatti è stata condivisa da tutti gli ascoltatori.
Capire gli altri, ma non solo…
Se riesci a descrivere in modo accurato i fatti, poco a poco non solo riuscirai a farti capire meglio dagli altri, ma… riuscirai anche a conoscerti meglio. Coglierai con più precisione quali esperienze ti possono emozionare e perchè. Capirai ciò che ti ha davvero colpito in un ristorante, cosa effettivamente funziona o meno nella tua relazione, dove potresti dare di più (o ridurre) durante le ore di lavoro.
I miei amici ora sanno di poter ridare una chance a quel nuovo locale, ma non solo: grazie a quel particolare stile comunicativo ho passato anche molti altri messaggi. Ad esempio?
- Non mi lascio frenare dai pregiudizi;
- Sono un amante della tradizione;
- Mi piacciono i prodotti tipici.
Non sintetizzare le emozioni, raccontale come queste si mostrano effettivamente nella vita di tutti i giorni. Ti assicuro che se ti eserciterai a parlare usando queste semplici accorgimenti, presto scoprirai nuove cose di te e sugli altri… così ogni scambio sarà sempre motivo di crescita, oltre che di condivisione: magari attorno al tavolo imbandito di un locale nuovo appena aperto 😋
A presto,