Nella vita di una coppia forse il tradimento è uno degli eventi più traumatici in cui può incorrere. Il tradimento è la voce di un tuono dentro la quiete apparente, come un fulmine squarcia il cielo della relazione – che trema e vacilla. La terra sembra mancarci sotto i piedi. Dolore, rabbia, confusione e Amore si mescolano in un turbinio di emozioni che è difficile gestire. Insomma, il tradimento mette in crisi:
- Mette in crisi noi come individui;
- Mette in crisi la coppia.
Ma ci sono soluzioni a tutto questo? E quali sono? Si parla spesso di perdono, e tuttavia la domanda è lecita: si può davvero perdonare un tradimento? Quali sono le alternative.
In questo articolo riflettiamo assieme su come affrontare un tradimento e quali siano le rotte che possiamo percorrere.
Lui/Lei mi ha tradito: cosa posso fare?
Premessa: vogliamo riallacciare i rapporti? La domanda non è scontata e la risposta è importante! Non dobbiamo farci prendere dal panico; non è necessario lanciarsi in decisioni affrettate, anzi, talvolta può essere controproducente e persino dannoso. Spesso in terapia mi capita di incontrare pazienti che, per timore di perdere troppo tempo, hanno preso decisioni di petto e si sono trovati in vere e proprie trappole relazionali. Di contro, non occorre neppure lasciar correre o seguire la strada tortuosa della pausa di riflessione.
Per cominciare a riflettere sulla possibilità o meno di perdonare occorre presupporre che vi sia il desiderio di riaprire il discorso. Prendiamoci il giusto tempo e cerchiamo di ponderare con cura la nostra scelta. Un consiglio? Per favorire una decisione quanto più lucida possibile, potrebbe aiutare molto il confronto: parlarne con qualcuno può aiutare a chiarire le idee. Quando non riusciamo a trovare una risposta valida, il supporto dello psicologo è certamente consigliato.
Perdonare: una via difficile da percorrere!
Se siamo fatti anche di amor proprio, di orgoglio, di onore: come possiamo conciliare tutto questo? Come possiamo accettare il dolore e condonare il male ricevuto. Difficile, molto difficile. Anche quando vogliamo, sembra impossibile perdonare un tradimento, soprattutto in Amore. Tante volte si scopre che non ce la facciamo!
Azzardiamo un sussurro, un accenno, ma in fondo in fondo sappiamo di non essere del tutto sinceri. Tuttavia abbiamo detto che vorremmo riallacciare i rapporti, ristabilire un contatto. Come fare? Ebbene, forse, più del perdono, è probabile perseguire un’altra via, più sincera e costruttiva. Potremmo provare a riconoscersi. Il riconoscimento reciproco, difatti, può essere la soluzione per ritrovare un equilibrio. Ma cosa significa riconoscersi?
Ritrovarsi dopo un tradimento: il triplice processo di riconoscimento
Il processo di riconoscimento è una strada a mio parere spesso più valida del perdono per affrontare un tradimento. Questo percorso si districa in una triade di impegni che ogni soggetto della coppia deve affrontare il riconoscimento:
- Del proprio io;
- Dell’altro;
- Della coppia.
Per cominciare è necessario accettare la tensione del momento. Tollerare il peso del tradimento non è semplice per nessuno dei due amanti. Da una parte vi è spesso la tendenza ad aggredire, domandare, imporsi; dall’altra l’inclinazione a giustificarsi, minimizzare o mentire. Entrambi gli amanti devono invece accettare lo stato delle cose: è necessario avere coraggio e affrontare con consapevolezza la situazione.
Chi ha tradito non deve provare a giustificare, attenuare ciò che è accaduto o banalizzare il tradimento. Il traditore deve mettere a nudo l’offesa del tradimento. Non è di per sé necessario sempre confessare o raccontare l’accaduto, ma altresì importante non negare il dolore e il male che può provocare. La cura delle ferite dell’anima, parte dal riconoscerle per la loro natura, anche se cruda o terrificante.
Chi è stato tradito deve mettersi in ascolto e trovare la sua spiegazione di ciò che è successo. Non deve negare ciò che è stato, soffrire per Amore è naturale. Far finta di nulla o sdrammatizzare non serve. Può invece aprire nuovi scenari il chiedersi come può esserci stato un cambio di rotta e quali avvisaglie non siamo riusciti magari a cogliere; ancora più importante è comprendere come l’Amore spesso va a braccetto con la sofferenza, che il bene e il male sono compagni, che tutte le emozioni sono intrecciate e vissute sui piatti della stessa bilancia. Come diceva lo psicanalista J. Hillman:
Senza l’esperienza del tradimento, né fiducia né perdono acquisterebbero piena realtà. il tradimento è il lato oscuro dell’una e dell’altro, ciò che conferisce loro significato, ciò che li rende possibili.
Il riconoscimento della coppia dopo il tradimento
Una volta profilata la propria identità e quella dell’amante, dopo aver affrontato il dolore, è necessario capire come ricucire il rapporto di coppia. Ciò di cui è accusato il traditore è quello di aver rotto il patto della coppia. Non c’è più sintonia. Il traditore si è mosso in autonomia, è cambiato senza confrontarsi. Da parte sua c’è comunque una forte energia alla modificazione della storia; c’è un sottinteso messaggio che chiarisce una posizione diversa dal “Sono come tu mi vuoi”.
Ecco allora che è importante ridefinire gli equilibri della coppia: aprirsi all’ascolto, vedere l’altro, comprendere se le strade possono ancora incontrarsi, se i nuovi tarocchi disposti sul tavolo possono trovare una lettura che prevede un futuro comune. Se si riesce in questa delicata manovra, l’esperienza del tradimento può aprirsi a un’evoluzione delle strutture di senso. Riconoscendo il tradimento, comprendendone le cause, accettando il dolore che lo accompagna, si oltrepassa il perdono e si accoglie il buio della relazione come parte integrante dell’esperienza necessaria per aprirsi alla luce.
Riconoscersi è difficile, tollerare il dolore è straziante, ridefinirsi è complicato e accettare il cambiamento è faticoso. Lo sforzo è molto grande e spesso dobbiamo chiederci se ne valga davvero la pena e quali siano le motivazioni che ci orientino verso questa decisione. Come detto prima, in discussione c’è molto più di una rappacificazione sul tavolo delle scommesse: c’è il nostro futuro come individui e come compagni all’interno di una relazione.
Diventa allora importante capire la nostra posizione iniziale e se necessario anche chiedere aiuto.
A presto,
Giuseppe M.