Pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni! Il mondo è stracolmo di modi di dire e pensieri frettolosi. Ci tampinano, ci seguono e tante volte ne siamo inevitabilmente influenzati! Ma come nascono? Perchè la mente spesso si affida a questi ragionamenti superficiali?
Ebbene, ho pensato di dedicare un articolo sul mio blog di psicologia a questo tema e ho scelto per l’occasione una collaborazione speciale! Oggi ti parlo di stereotipi e luoghi comuni assieme all’autore di una tra le pagine Facebook più spassose di sempre: lui è Emanuele M. Barboni Dalla Costa, ed è conosciuto per essere il creatore dei famosissimi Dinosauri Onesti!
Il perché di questa bella condivisione, se non l’hai ancora intuita, beh… ti sarà chiara proseguendo la lettura!
Storia dei pregiudizi, degli stereotipi e dei Dinosauri Onesti!
Nel nostro vivere quotidiano frasi fatte, proverbi, massime e sentenze sono all’ordine del giorno. Le utilizziamo tutti senza neppure accorgercene. Molti di questi luoghi comuni in psicologia vengono classificati come “pensieri euristici!”
- “Euristica” è un termine che indica quella strategia di pensiero che accompagna i nostri ragionamenti frettolosi e le decisioni che necessitano di una risposta rapida, non sempre valida per mancanza (appunto) di tempo, oppure di voglia.
Durante il corso della tua vita hai fatto diverse esperienze (dirette o indirette): il tuo cervello le ha catalogate in miliardi di risposte automatiche e generiche, così che tu possa far fronte agli accadimenti più consueti con il minimo sforzo intellettivo. Ma quali sono le euristiche principali? E come si utilizzano?
Una suddivisione interessante è quella dello psicologo israeliano Daniel Kahneman. Assieme ad Amos Tversky fu pioniere degli studi sui processi decisionali. Nel 2002 vinse l’unico Nobel conferito ad uno psicologo… e lo vinse in economia:
“per aver integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni di incertezza”.
Senza il suo contributo, molto di ciò che oggi si conosce sulle euristiche sarebbe ancora sconosciuto.
Kahneman divise i processi decisionali incerti in 3 macro-categorie. Queste 3 categorie, mi piacerebbe spiegartele con il supporto di Dinosauri Onesti, una tra le più famose pagine satiriche di Facebook, seguita da “oltre 250.000 follower attivi, con un tasso di coinvolgimento medio di oltre 2.500 interazioni per post e una copertura di oltre 1.500.000 utenti al mese.” (dal sito dei Dinosauri Onesti). Dinosauri Onesti fa satira principalmente creando dei post raffiguranti grossi lucertoloni preistorici che sbandierano i più differenti stereotipi e pregiudizi quotidiani. Per questo motivo, assieme a Emanuele abbiamo pensato di proporre questo articolo di psicologia, affidandoci ai dinosauri!
Le euristiche di Kahneman: 3 categorie per creare uno stereotipo!
Quanto più A somiglia a B, quanto più allora A sarà rappresentativo di B.
Le euristiche della rappresentatività cercano di raggruppare i pensieri in unità con caratteristiche simili. Catalogano per macro-aree, utilizzando gli elementi chiave che ci circondano.
Nel post di Dinosauri Onesti è facile capire il meccanismo: chiunque abbia la passione per il pallone, l’amore per la margherita e il suono del mandolino verrà probabilmente considerato un italiano. Puoi anche vivere tra la neve dei poli, ma le tue origini saranno della penisola a forma di stivale!
L’euristica della rappresentatività è anche quella che ci fa credere che gli psicologi abbiano tutti il lettino o che gli unicorni debbano per forza essere delle creature bellissime! Ma se questi esempi possono strapparci un sorriso, ve ne sono altri che generano pensieri equivoci, fraintendibili e talvolta discriminatori e molto pericolosi. L’euristica della rappresentatività la utilizziamo davvero tanto e a volte però ne rimaniamo invischiati. Ecco alcuni esempi:
• “Non c’è più lavoro per i giovani”;
• “Se non sei un raccomandato non arrivi da nessuna parte”;
• “Gli uomini sono tutti dei farabutti”;
• “Tutte le donne devono fare figli!”;
• “Tutti gli stranieri sono delinquenti” ecc. …
Come se non bastasse, a sostenere questa modalità di pensiero c’è anche una buona dose di orgoglio personale. Per qualcuno può essere difficile accettare di avere torto, anche quando l’evidenza è palese. In quel momento la fa spesso da padrone l’arroganza.
Euristiche della disponibilità
Quanto più A mi emoziona rispetto a B, allora A è da considerarsi la risposta giusta
L’euristica della disponibilità spesso ci preserva dai guai e ci tiene lontano dagli inconvenienti. Tuttavia, come per ogni euristica, se utilizzata senza alcun controllo rischiamo di rimanerne succubi. Facciamo un esempio partendo dai “Dinosauri Onesti”.
Immagina di essere in autostrada: sono le prime volte che viaggi, con poca abitudine alla doppia corsia. Devi superare un camion, il tuo campo visivo si restringe e il vento smuove il tendone del rimorchio. Hai sentito qualche tempo fa di un incidente tra due tir: le foto erano tremende! Vetri e rottami ovunque. Ecco, mentre superi sembra proprio che il camion stringa la strada! Oddio!!
Questo, spesso, non accade veramente, ma è frutto della nostra percezione emotiva! Qui scatta un particolare tipo di pregiudizio: l’euristica della disponibilità. L’euristica della disponibilità è quella strategia di pensiero che ti permette ti fare una previsione affidandoti a ricordi o eventi che hai vissuto, o di cui hai sentito parlare. Il loro impatto è dettato dal trasporto emotivo che le accompagna! Spesso si legato alle situazioni di emergenza. Più il fatto ci emoziona, più siamo disposti ad accettare che è vero (tipo l’allarme di un coccodrillo che passeggia in città!). Nel caso del camion, l’idea di un incidente con uno di questi colossi della strada fa paura e non possiamo negare che a volte il senso di costrizione che abbiamo nel superarli ci metta in difficoltà.
Quando la prima impressione (A) è l’unica che conta!!
Le nuove generazioni non sanno cosa sia il rispetto? Se ne potrebbe parlare con chi la pensa in questo modo, ma non sarà facile intavolare un discorso maturo. Probabilmente questa persona non ci vuole ascoltare L’euristica dell’ancoraggio è messa in atto quando si tende a confermare o giustificare una scelta, un pensiero o una posizione a partire da una condizione iniziale e senza possibilità di replica.
Quando mettiamo in atto l’euristica dell’ancoraggio, le nostre stime sono condizionate da situazioni iniziali, che accomodiamo in modo da fornire le risposte finali. Si potrebbe descrivere questa modalità di pensiero utilizzando il ciclo “La prima impressione è quella che conta” e concludendola con un sonoro “te l’avevo detto”.
Spesso, in maniera del tutto automatica ed inconscia, si tende all’ostinazione, aggiustando le nostre risposte, in modo tale che il pensiero iniziale non crolli e che la conversazione termini sempre con la convalida della nostra premessa.
Hai presente quelle situazioni dove magari cerchi un terreno comune di confronto, ma il tuo interlocutore non ne vuole sapere? Ecco, in quel caso – spesso – l’altro utilizza la strategia dell’ancoraggio. Per lui esiste solo “bianco o nero”, non sono possibili sfumature e mediazioni: c’è solo un argomento valido a prescindere (ovvero, non sostenuto da una teoria accreditata e/o dimostrabile) ed uno, invece, da screditare.
Dinosauri Onesti e pregiudizi: prossimi all’estinzione?
In conclusione ci si potrebbe domandare:
Ma non sarebbe meglio che i luoghi comuni si estinguessero, come hanno fatto i dinosauri?
La risposta al dubbio, anche se può sembrare insolita, è “Speriamo di no”. Se per caso vedessi del fumo uscire da una finestra probabilmente ci penseresti due volte ad entrare in quella casa, no? Avresti tutt’altra intenzione, invece, se la persona con cui stai uscendo t’invitasse a varcare la soglia del suo appartamento… Insomma, avere dei pregiudizi è inevitabile; il nostro cervello funziona anche (ma non solo!) a risparmio energetico e utilizzando i luoghi comuni. Come scrivo nel mio libro “Una vita da favola”:
Pensa se per qualunque situazione, la nostra mente dovesse calcolare ogni volta e in modo estremamente rigoroso cause e conseguenze, numeri, statistiche e percentuali! Sarebbe un lavoro enorme!!
Il nostro intelletto è un affascinante organo parsimonioso: teme che il carburante manchi ed evita gli sprechi. Quello che possiamo fare noi, quindi, è scegliere a quali stereotipi fare affidamento! Preferiamo i pregiudizi e i luoghi comuni che puntino a un benessere condiviso e altruistista; Tuttavia, troviamo sempre il coraggio di metterci in discussione e prendiamo in mano la nostra vita nel momento in cui il “così si dice…” non basti o stoni. Affidarsi alle euristiche va bene, ma rimanendo sempre elastici nel rivalutare le proprie posizioni e mantenendo una sana curiosità verso il mondo che ci circonda! Quindi, lunga vita ai Dinosauri Onesti!
Grazie mille a Emanuele!
A presto,
Giuseppe Marino
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