Qualche giorno fa, con una cara classe di ragazzi, parlavamo di quali temi avessero piacere di affrontare. Personalmente mi sono stupido della vivacità degli interessi: volevano saperne di più dei pregiudizi sulle donne, dei temi esoterici, della morte e dell’amore. Avevamo desiderio di capire meglio la sessualità, e poi volevano informazioni su Leonardo da Vinci e sulla nascita della musica trap! Durante le ore passate assieme abbiamo toccato tutti questi argomenti e molti altri, meno che uno:
Come mai le cose belle fanno male?
Questa domanda è stata formulata da una ragazza e poi argomentata in modo corale: perchè tante cose belle come bere, fumare o cedere a qualche vizio sono dannose per la salute? Per quale motivo alcuni piaceri non sono concessi, mentre altri sì? Come mai il nostro corpo risponde diversamente e non riesce a gestire certe euforie senza danneggiarsi?
Ebbene, questa domanda – “Come mai le cose belle fanno male?” – non ha trovato spazio. Non perchè non si volesse, sia chiaro: ma per mancanza di tempo! Così, ho promesso di scrivere un articolo a tale proposito, per dare almeno un piccolo spunto di riflessione a questo tema così delicato e importante!
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Bello, bello impossibile: la psicologia di Dorian Gray
A riprova della mia intenzione a trattare tale argomento, posso anticipare che mi ero già preparato a rispondere alla domanda “Perchè le cose belle fanno male?” . Volevo cominciare la riflessione con il famoso caso di Dorian Gray. Non potendo farlo in classe, mi riprometto comunque di farlo qui – tra le pagine del mio blog di psicologia! Ebbene, Dorian Gray nasce dall’elegante penna di Oscar Wilde. Dorian è il protagonista dell’omonimo libro “Il ritratto di Dorian Gray”, un classico della letteratura irlandese/inglese.
Nel libro, Dorian è un ragazzo straordinariamente bello: il suo fascino sarà notato dall’amico pittore, Basil Hallward, e dal lord provocante Henry Wotton. Il primo, l’artista, cercherà di custodire la purezza del giovane, mentre il secondo lo tenterà trascinandolo nella perdizione. È proprio a Wotton che dobbiamo alcune frasi celebri, citazioni che rimangono nel dire comune – come ad esempio:
La giovinezza è l’unica cosa che valga la pena avere!
Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze.
Il vero mistero del mondo è il visibile, non l’invisibile.
L’unico modo di liberarsi di una tentazione è cedervi…
Sono tutti pensieri affascinanti e seducenti. Far finta di nulla è impossibile: ci prendono! Ma quanto sono effettivamente veri e fondati? Dorian, nel racconto, si abbandona a questi pensieri e si lascerà condizionare da Lord Wotton. Sceglierà una vita sfrenata e ricca di travolgenti passioni, di tradimenti e peccati. Pagherà tuttavia il prezzo della sua incoscienza: per ogni piacere insano che Dorian si concederà, una parte di lui verrà irrimediabilmente intaccata. Come per un incantesimo, sperando di fuggire a sé stesso, rinchiuderà la sua vera anima in soffitta, dentro un quadro che poco a poco muterà a seconda delle orrende vicende. Allora è vero che tutte le cose belle fanno male?
Le cose belle fanno davvero male?
Per rispondere, almeno in parte, alla domanda dei ragazzi credo possa essere interessante incominciare a riflettere almeno su questi 3 punti:
Il fascino di scoprirsi belli e piacevoli
A conclusione dell’articolo, voglio ringraziare i ragazzi per la loro curiosità e a tutti loro, e a tutti noi, auguro di trovare la propria strada per la comprensione di una bellezza autentica e la ricerca di un piacere vero e condiviso. Dorian è stato egoista: ha ceduto a quei vizi e a quelle tentazioni che lo hanno isolato da tutti, persino da sé stesso. La ricerca del piacere può essere un viaggio molto più interessante del semplice appagamento di un bisogno istintivo. Lungo la strada del godimento c’è ricchezza, interesse, condivisione, vera passione, responsabilità reciproca e sano desiderio di vita ed energia. Non chiudiamo la nostra anima in soffitta. Concentriamoci sulle emozioni e coltiviamo la nostra persona, in relazione a chi ci sta attorno. La bellezza e il piacere non hanno come fratelli il male e il dolore, ma l’impegno e la determinazione. La fatica può esserci, certe volte è davvero molta quando si punta a ciò che per noi è bello e/o piacevole: il premio, però, è l’opera d’arte più affascinante – voi stessi nel mondo, per il mondo, con il mondo.
Un caro saluto,