“Postare foto e selfie in palestra è sempre indicativo di buona salute?” Qualche giorno fa ho provato a dare risposta a questa domanda!
Nel tentativo di far fede alla locuzione latina “Mens sana in corpore sano”, almeno un paio di volte a settimana pratico sport e cerco di tenermi attivo! Ieri, ad esempio, sono andato in palestra. Ora, vuoi per deformazione professionale, vuoi perchè è proprio difficile non accorgersene, ho cominciato ad osservare come ci sono alcune persone che molto più di altre si mettono in mostra e fanno di tutto per essere notate. Alcune di queste le ho ritrovate in spogliatoio: dove di preciso? Beh, che domande… davanti allo specchio. Perchè? Provo a spiegartelo qui sotto!
📸💪 Un mondo di immagini!
Da sempre l’uomo utilizza tantissimi canali comunicativi: dalla parola, alla scrittura, alla musica ecc… Ogni mezzo e strumento di comunicazione ha un fine ultimo, ovvero dire qualcosa a qualcuno: quindi, entrare in relazione!
Oggi viviamo in un mondo dove le immagini e la comunicazione per immagini ha un ruolo molto molto importante. Dalla pubblicità che incontriamo per strada, alla televisione, fino al vastissimo mondo dei social network, le immagini occupano una grandissima fetta di quello che è il panorama comunicativo. Questo scenario influenza ovviamente le relazioni tra persone e quindi il modo di approcciarsi agli altri. Gioco forza vuole che, in qualche modo, influenza anche la nostra personalità. Postare foto e selfie della palestra s’incornicia in questo contesto. Qui nasce la figura del posatore!
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Chi è il posatore?
Il posatore (o postatore, come ho soprannominato chi pubblica foto sexy accompagnate da frasi e citazioni fuori luogo!) è la tipica persona che si esibisce in quelle pose plastiche da statua greca, senza che nessuno glielo chieda. Fa la foto del prima e del dopo e qualche volta associa lo scatto a delle frasi o delle citazioni che la maggior parte delle volte stonano tantissimo con il sudore della foto. Il posatore è una persona che ha estremizzato il concetto di “comunicazione per immagini”. Utilizza il proprio fisico come fosse il suo vocabolario.
A quel punto però si rischia di non vivere più il proprio corpo dall’interno, ma solo come corpo immagine. Poco a poco si va a perdere il contatto con la propria identità: gli addominali, il busto o le gambe diventano solo strumenti su cui puntare tutto quanto. Mentre stiamo attenti a tonificare i muscoli, la nostra personalità diventa sempre più debole.
Perchè alcuni palestrati riempono di foto le bacheche dei social?
Parliamo spesso di linguaggio del corpo? Il posatore usa principalmente quello. Ecco allora che per entrare in relazione con le altre persone si convince che il modo migliore sia quello di scattarsi un selfie post-allenamento. Queste foto, che a volte ci sembrano anche fin troppo spinte, sono spesso un modo di identificarsi. Postare foto e selfie della palestra diventa un: “Guardami, io sono qui “. I like e le condivisioni sono per questa persona la conferma che c’è stato uno scambio, che la relazione si è instaurata. Ma spesso, ovviamente, non è così… Comunicare con tutti significa non comunicare a nessuno: e quando utilizziamo i social, di questo assunto dovremmo ricordarcene tutti!
Il prezzo da pagare per ogni foto!
Chi vive con un corpo immagine non può essere sereno, perché la serenità è vivere anche assieme al tuo corpo, come una sola cosa. Essere consapevoli dei propri limiti e dei propri difetti, fa parte della bellezza di sentirsi unici. Quando il corpo deve trasmettere un messaggio comunicativo a tante persone, deve necessariamente seguire dei canoni: uguali per tutti. L’autenticità del corpo vivo quindi si annulla. Il posatore ridurrà il suo corpo a una bella macchina, nella speranza di poter agganciare qualche discorso.
A questo comportamento errato segue un’altra conseguenza: se io compro un’auto e la gente mi ferma per farmi i complimenti sul motore della macchina, una volta terminato l’argomento la gente se ne andrà. Il posatore non si rende conto che se lui è il primo a pensare al proprio corpo come qualcosa di sganciato da sè, anche gli altri vedranno solo un fisico ben fatto, ma nulla di più. Allora, per rinnovare la relazione il posatore è sempre alla ricerca di nuovi accessori per la sua vettura: un esercizio in più? Uno scatto hot? Un avambraccio più corposo, delle spalle più definite? Questo diventa un circolo vizioso e può portare a:
- Ansia e preoccupazione per quello che è il giudizio degli altri;
- Un abuso del proprio corpo a favore di un’approvazione altrui;
- Una dipendenza dal feedback delle altre persona;
- Una perdita del senso della propria corporeità (talvolta, con l’insorgenza di disturbi anche di carattere sessuale).
La paura di non essere accettati
⚠➡ Facciamo però attenzione: il posatore ha spesso una personalità che non riesce ad esprimere. Di solito, queste persone sono convinte che il loro pensiero valga molto poco. Pensano che le loro riflessioni non siano sufficienti a sostenere una relazione. Sono spesso fragili. Hanno paura di non essere accettate. Per questo scelgono la via del corpo pur di riuscire a mantenere un contatto con gli altri. Così facendo, si convincono che l’unico modo per entrare in relazione con gli altri è posare con il proprio corpo.
Come ho scritto sul mio libro, “Una vita da favola”, dietro tutto questo c’è una grande sofferenza. Aiutare e supportare queste persone è importante. Se conosci qualcuno a te caro che ha quest’inclinazione all’esibizionismo, prova a fermarti un attimo con lui, interessati della sua vita e ascolta le sue preoccupazioni e i suoi veri desideri. Consigliali magari la possibilità di un percorso psicologico. Così facendo scoprirai una persona molto diversa da quella che credevi fosse dalla foto postata sui social!
A presto,
Giuseppe Marino